Dopo una serrata battaglia all’ultimo voto a spuntarla, tra le polemiche di Trump su presunti brogli elettorali, è stato il candidato democratico Joe Biden. In questo articolo andremo a prevedere l’impatto che potrà avere il suo approdo alla casa bianca su la politica interna e quella internazionale.

COVID-19. Un nuovo approccio
Iniziamo dal tema più d’attualità in questo momento è forse quello che ha segnato la vittoria di Biden, la gestione della pandemia. In tema sanitario, l’approccio di Biden, come d’altronde già dimostrato durante tutta la campagna elettorale, sarà più ordinato e organizzato rispetto a quello avuto da Trump. Si potrebbe assistere ad un maggior coordinamento a livello federale, e in caso di ulteriore peggioramento, la possibilità di intraprendere misure più restrittive sul modello di alcuni stati europei.

Politica economica e monetaria
Biden dovrà confrontarsi con una maggioranza repubblicana, seppur risicata, in Senato mentre la Camera dei Rappresentanti continuerà a rimanere in mano democratica. La tanto attesa e pronosticata “Blue Wave” (onda blu) ovvero maggioranza democratica alla Camera e Senato, non vi è stata e questo ha calmato, e di molto, i mercati che poco prima delle elezioni temevamo un cambio netto di governo rispetto alla legislazione precedente. Con questo scenario la probabilità di un aumento delle tasse sarà più basso come minore saranno i timori di nuove regolamentazioni più stringenti in alcuni settori come il comparto high-tech o settore finanziario. Gli aiuti fiscali, specie se la pandemia dovesse continuare a lungo saranno consistenti. I democratici infatti avevano proposto un piano di stimoli per un totale di 2200 miliardi di dollari a rispetto ai 1800 miliardi dei repubblicani.
Per quanto riguarda la politica monetaria la FED sarà con tutta probabilità meno condizionata dalla presidenza Biden e continuerà con la sua azione espansiva. Nel 2022 scade il mandato di Jerome Powell a capo della FED e spetterà al presidente USA nominare il nuovo governatore.

Politica internazionale
Negl’ultimi anni la casa Bianca e soprattutto Trump hanno avuto un rapporto apertamente ostile nei confronti della Cina. Il governo Biden per contro potrebbe adottare un approccio più aperto e conciliante, avvantaggiando così i settori più esposti alle esportazioni in Asia. Un cambiamento di atteggiamento, soprattutto nella politica degli annunci dove Trump prendeva spesso tutti di sorpresa, porterà ad una maggiore stabilità e prevedibilità a beneficio di relazioni commerciali estere più distese e serene. Non si prevede, almeno nell’immediato, riduzioni dei dazi.
Potrebbero di contro inasprirsi alcuni rapporti con nazioni di leader più legati a Trump come la Russia di Putin o la Turchia di Erdogan.
Praticamente invece certo il riappacificamento con le varie organizzazioni internazionali come l’OMC e OMS come pure il rientro nell’accordo di Parigi sul clima, in scia all’approccio sostenibile che Biden a dichiarato durante tutta la sua campagna elettorale.