Il mese di ottobre è stato negativo per i mercati azionari con l’indice americano SP500 che ha perso ca. il 3% mentre l’indice europeo Euro Stoxx 50 in ribasso del 4%. Particolarmente debole l’indice tedesco DAX che perde quasi il 10%. Ribassi che non hanno risparmiato neanche l’indice svizzero SMI in ribasso del ca. 6%.
Ha pesato la situazione sanitaria in peggioramento, con conseguenti provvedimenti restrittivi, soprattutto in Europa e l’incertezza che regnava attorno al risultato elettorale americano, anche se ad oggi dopo la proclamata vittoria di Biden vi è stata una reazione molto positiva spinta anche dalla notizia dell’efficacia del vaccino Covid-19 da parte di Pfizer.
Tornando al mese di ottobre le trimestrali delle principali società sono state migliori delle attese degli analisti e la correzione vissuta dai mercati è appunto ascrivibile essenzialmente ad un aumento dei contagi e dalle decisioni di lockdown parziali prese in vari paesi, soprattutto europei. L’Europa è stata più severa con l’imposizione di misure restrittive, con i diversi paesi che hanno avuto approcci diversi nell’affrontare questa seconda ondata, mentre gli Stati Uniti , pur registrando un forte aumento delle infezioni, non ha rivisto il proprio piano pandemico. Chi invece, per il momento, tiene e l’area asiatica. Grazie ad una gestione della pandemia diversa e più meticolosa, gli indici asiatici sono stati colpiti di riflesso dalla discesa dei mercati azionari globali.
Gli sviluppi relativi al Covid-19 delle ultime settimane non hanno fatto altro che rafforzare le argomentazioni a favore di un ulteriore allentamento della politica monetaria da parte della banche centrali, specialmente della BCE. L’economia dell’Eurozona sta perdendo slancio dopo il rimbalzo avuto nel secondo trimestre, per questo la BCE è pronta a ricalibrare la sua politica monetaria in dicembre come ribadito dalla Lagarde nella sua consueta conferenza stampa a margine dell’ultima riunione. Questa idea ha permesso di arrestare le vendite che hanno colpito i listini europei. In America, la FED ha avuto un atteggiamento sostanzialmente neutro in vista delle elezioni, ci si attende ora un plausibile potenziamento nelle prossime sedute. Ci aspettiamo inoltre che venga approvato un ingente pacchetto di stimoli fiscali a sostegno della crescita, compreso tra 500 e 1000 miliardi di dollari.

In generale prevediamo che i mercati possano salire nei prossimi mesi, trainati dai comparti più ciclici del mercato e grazie allo sviluppo e alla distribuzione di un vaccino su vasta scala entro la metà del 2021.