Il 2024 è iniziato nel segno della continuità rispetto agli ultimi mesi del 2023 tra conferme nell’atteggiamento delle politiche monetarie e ulteriori complicazioni nelle tensioni geopolitiche.

La Federal Reserve ha mantenuto invariati i tassi e adottato un tono leggermente più restrittivo, escludendo un taglio a marzo ma al contempo eliminando la possibilità di futuri rialzi. La previsione per il 2024 del mercato rimane orientata su poco meno di 5 tagli (circa -140 punti base), in contrasto con i 3 previsti dalla Fed. Nell’Eurozona la probabilità di un primo taglio ad aprile ha raggiunto quasi il 100%, con una previsione da parte del mercato, anche in questo caso, di quasi 5 tagli (-144 punti base) entro la fine dell’anno.

La crisi nel Mar Rosso, originatasi alla fine del 2023, si è ulteriormente concretizzata nel nuovo anno. Il conflitto israelo-palestinese ha avuto importanti conseguenze geopolitiche, con gli attacchi delle milizie yemenite agli attraversamenti navali nel Mar Rosso che stanno influenzando il commercio globale, incrementando notevolmente i costi di trasporto delle merci via nave.

Il rialzo dei mercati azionari dell’ultimo trimestre del 2023 è proseguito anche in gennaio mentre i mercati obbligazionari sono rimasti abbastanza fermi nonostante le aspettative per i primi ribassi dei tassi siano state rimandate da marzo a giugno. Prosegue la divergenza geografica e settoriale, con un mese positivo per il Giappone, Stati Uniti e Europa e ancora negativo per o mercati cinesi: Hong Kong e gli indici cinesi sono ridiscesi verso i livelli del 2011.

A Wall Street l’indice SP500 ha fatto registrare un nuovo massimo storico chiudendo a +1.60% sfiorando la soglia dei 5’000 punti mentre Nasdaq fa fatto registrare un +1% grazie soprattutto alla performance dei principali sette titoli tecnologici. I mercati europei hanno seguito il rialzo degli indici americani con indice Euro Stoxx 50 a +2.80%. Da segnalare che alcuni indici hanno toccato nuovi massimi, dal DAX tedesco (+0.90%) al CAC francese (+1.50%). Bene anche il mercato svizzero SMI, che dopo un 2023 leggermente sotto tono ha segnato un +1.70% su base mensile. In contro tendenza invece i mercati cinesi con Hang Seng in flessione del 9.15% e indice CSI 300 -6.30%.

Cosa attenderci ora dai mercati finanziari per il proseguo dell’anno? L’economia globale potrebbe rallentare, ma rimane abbastanza resiliente da evitare un “hard landing”. L’inflazione è in calo in tutto il mondo, sebbene con qualche ostacolo, fatto che incoraggerà la maggior parte delle principali banche centrali a terminare la politica di stretta monetaria e a iniziare a tagliare i tassi di interesse nel corso dei prossimi mesi. Dal nostro punto di vista i tassi diminuiranno, ma non così bruscamente come previsto dai mercati. I principali indici azionari, specialmente quelli americani, stanno raggiungendo obbiettivi di lungo termine. Attualmente i rischi superano le prospettive di ulteriori rialzi e pertanto è consigliabile una allocazione di portafoglio molto prudente.