Chiuso il 2022, “annus horribilis” dei mercati finanziari, le borse sono ripartite toniche nel 2023. Gennaio è stato un mese estremamente forte per la maggior parte delle classi d’investimento; il miglior inizio d’anno per i mercati azionari americani ed europei rispettivamente dal 2019 e dal 2015. Anche le obbligazioni hanno registrato una forte crescita. Fanalino di coda, dopo i rialzi record dell’anno scorso, il mondo delle materie prime.
Ma cosa ha determinato un mese così forte? La risposta si trova nelle aspettative di mercato sugli eventi futuri e nel modo in cui esse sono cambiate. Tre i fattori più rilevanti: in primo luogo, un tono più accomodante della Banca Centrale Americana con aspettative, da parte degli investitori, di una riduzione della politica monetaria già a partire dalla fine di quest’anno. In secondo luogo, un inverno mite in Europa che ha permesso ai prezzi dell’energia di scendere drasticamente (i prezzi del gas europeo sono ora scesi dell’85% rispetto al picco di agosto) dissipando definitivamente i dubbi rimanenti sulle possibili restrizioni al sistema industriale europeo e tedesco in particolare. Infine, la rapida riapertura della Cina, a seguito dell’abbandono della politica zero-Covid, che ha portato ad un aumento delle aspettative di crescita economica globale nel 2023, in particolare nei punti dove era più debole, come la manifattura europea e l’immobiliare cinese.
Tutto ciò ha contribuito a ridurre rapidamente i timori di possibili “esiti negativi” per il mercato. Ciò si è riflesso in un massiccio calo del 50% della volatilità azionaria e del 40% della volatilità obbligazionaria da ottobre, con un’accelerazione nel corso del mese di gennaio e un enorme aumento dell’assunzione di rischio nel sistema finanziario.
Questo rimbalzo è stato ben visibile nel rendimento dei principali indici a livello mondiale. L’indice globale MSCI World ha generato nel mese di gennaio una performance positiva del +7.10%. Negli Stati Uniti si è assistito ad un ottimo recupero dell’indice tecnologico Nasdaq, grande sconfitto nel 2022, con andamento positivo del 10.70%. Bene anche indice S&P 500 +6.20%. Stesso andamento anche per indici europei, dove indice di riferimento Euro Stoxx ha generato una rendimento positivo del 9.75%. Positiva ma con un andamento meno favorevole la Svizzera con indice SMI che ha fatto registrare un +5.20% su base mensile.
L’esperienza passata insegna che il mese di gennaio è spesso foriero di segnali per l’intero anno. Come detto precedentemente gennaio 2023 è stato uno dei migliori mesi degl’ultimi anni ed è sicuro di buon auspicio per il resto dell’anno. Tuttavia le prospettive future per gli investitori rimangono complesse, ma sono comunque presenti opportunità per generare rendimenti a lungo termine. Le valutazioni di mercato sono allettanti specialmente per le obbligazioni. La sfida di quest’anno sarà quella di bilanciare le prospettive di lungo termine con i rischi di breve, sia per quanto riguarda la duration che per quanto riguarda l’esposizione azionaria.