Il rialzo di novembre si è ampliato nel mese di dicembre portando i principali indici azionari sui massimi di inizio 2022. La ripresa dei mercati finanziari è ascrivibile principalmente alle comunicazioni delle banche centrali e ai dati macro. I banchieri centrali sembrano soddisfatti dal livello di normalizzazione dell’attività economica e dal rientro dell’inflazione molto veloce, soprattutto in Europa, e danno maggiore rilevanza alle condizioni finanziarie. Nelle ultime settimane, i dati macroeconomici hanno iniziato a segnalare un rallentamento della domanda economica sul fronte dei consumi e dell’attività manifatturiera anche negli Stati Uniti. I mercati, come sempre, hanno anticipato il ciclo dei tagli dei tassi di interesse sia in Europa che negli Stati Uniti: in sostanza stanno scommettendo contro il paradigma del higher for longer  traendo conforto da dati inflazionistici deboli.

Come precedentemente detto il rimbalzo dei mercati azionari ha portato i principali indici azionari ad avvicinati ai massimi storici. Negli Stati Uniti l’indice SP500 si è avvicinato al suo massimo di 4800 chiudendo l’anno a 4769 segnando un +3.80% per il mese. Andamento analogo anche per indice tecnologico Nasdaq +4.90% sul periodo. Bene anche indice europeo Euro Stoxx 50 +2.30%  e SMI +2.30%. Contrastato mercato asiatico con Hang Seng che fa registrare un +1.30% sul mese, flat Nikkei +0.10% mentre il negativo indice cinese CSI 300 –1.50% sul quale pesano ancora le difficoltà dell’economia cinese.

Il 2024 si prospetta esser un anno complesso sotto molti aspetti, ma non per questo privo di opportunità d’investimento. Come per gli anni precedenti bisognerà essere in grado di gestire le varie sfide che si presenteranno con razionalità e calma. Quello che ci aspettiamo è che vi sarà un rallentamento generalizzato della congiuntura economica. Nel corso dell’anno i principali istituti centrali, per fronteggiare conseguenze potenzialmente peggiori della frenata, dovrebbero iniziare a tagliare i tassi, da qui l’opportunità di investire la liquidità in emissioni obbligazionarie di buona qualità e a rendimenti interessanti. La geopolitica rimarrà al centro dell’attenzione, con tutte le risposte politiche dei vari attori del caso, e questo potrà generare volatilità specialmente sui mercati azionari. Il 2024 sarà inoltre un anno elettorale per gli Stati Uniti, dagli esiti e canditati ancora incerti. Rimaniamo certi che a causa di questi fattori l’approccio alle scelte d’investimento per il 2024 dovrà richiedere cospicue dosi di dinamismo e selettività attuando sempre un attenta analisi del rischio così da essere in grado di attutire eventuali bruschi cambiamenti di direzione dei mercati.