Il 2020 verrà ricordato come un anno orribile. La pandemia da Coronavirus ha causato oltre 1.8 milioni di vittime globalmente. L’economia è stata duramente colpita causando un crollo congiunturale che non si vedeva dalla Seconda Guerra Mondiale. I mercati finanziari hanno vissuto di riflesso uno dei periodi più volatiti di sempre, con un bear market di inizio anno seguito da una forte ripresa. I piani varati dai vari governi e banche centrali sono stati ingenti. Pacchetti di salvataggio, stimoli fiscali e politiche monetarie espansive sono riusciti a contenere il crollo di marzo/aprile. A questo bisogna aggiungere lo sviluppo in tempi celeri di vaccini anti coronavirus che ha rafforzato la propensione degli investitori al rialzo delle borse.

Il mese di dicembre è stato ancora positivo per le varie piazze borsistiche mondiali con i principali indici che hanno performato positivamente. L’indice europeo Euro Stoxx 50 ha chiuso a +0.78% con DAX a +2.5% e MIB +0.60%. Meglio hanno fatto gli indici US con SP500 a +2.56%, Nasdaq +4.32% e indici asiatici Nikkei +2.45% e Cina +2.85%. Anche a livello Svizzero vi è stata un evoluzione positiva con l’indice SMI che ha fatto segnare un +2.43%.

Oro, dopo aver toccato i minimi a fine novembre, ha registrato una buona ripresa nel mese di dicembre chiudendo a USD 1’897 all’oncia segnando un +4.57%, chiudendo un ottimo anno con una performance al 31.12.20 di ca. 26%.

L’insegnamento che possiamo trarre da questo 2020 è che restare fedeli alla propria strategia d’investimento, un ampia diversificazione (sia in classi di investimento che in settori) e non farsi prendere dal panico in periodi di forti oscillazioni sui mercati è fondamentale per ottenere successo nel lungo periodo negli investimenti.

Le aspettative per il 2021 restano positive, grazie all’omologazione dei vaccini e alla massiccia campagna di vaccinazione l’auspicio è che la situazione si possa normalizzare nel corso del 2. semestre. Questo, oltre ai vari programmi di sostegno in atto in tutto il mondo, dovrebbe permettere all’economia di ripartire. Una probabile ripresa degl’utili aziendali dovrebbe sostenere i mercati azionari, ma bisognerà procedere con cautela in quanto l’anno appena passato continuerà a portare degli evidenti strascichi soprattutto su attività e settori più colpiti.