Aprile è passato in rassegna come un mese positivo per i mercati finanziari. A stimolare i rialzi degl’indici azionari sono state le buone prospettive congiunturali. La migliore gestione della pandemia, con una tendenza globale volta alla riapertura delle attività, porterà ad una crescita dell’economia mondiale in generale. I risultati trimestrali finora pubblicati ne sono la dimostrazione, con aziende che hanno beneficiato di un notevole aumento del fatturato e degl’utili. Con uno scenario macroeconomico in rafforzamento e gli utili aziendali in crescita è probabile che il trend ottimista prosegua anche nei prossimi mesi. Come sempre però, quando il sentiment è generalmente positivo e vi è un aumento delle valutazioni azionarie, il rischio di incorrere in correzioni, innescate principalmente da prese di beneficio da parte degli investitori, non è da sottovalutare. Tradizionalmente il mese di maggio risulta essere un mese debole per le borse. Dopo le performance registrate in questi ultimi mesi ci potrebbe essere motivo di ritenere che il detto “sell in may and go away” potrebbe confermarsi. La prudenza è d’obbligo!

Il treasury a 10 anni americano si è assestato tra 1.60%-1.55% favorendo un andamento positivo del mercato azionario americano con l’indice S&P500 che ha guadagnato il 4% e il Nasdaq 3.50%. Positiva anche l’Europa con l’indice EuroStoxx50 +0.73%. A fasi alterne i periferici con indice tedesco DAX +0.20% e indice italiano FTSE MIB -2.30%. Negativo l’indice svizzero, che dopo aver raggiunto il massimo di 11’262 ha ritracciato per chiudere a 11’022 sotto dello 0.85% sul mese. Al ribasso i mercati asiatici: tiene il mercato cinese CSI300 +0.25%, mentre calano Hong Kong -0.74%, Nikkei -2% e indice indiano Bombay -2.50%. A pesare è stato principalmente l’aumento vertiginoso delle infezioni da COVID 19 in India e la criticità delle strutture medico-sanitarie. Nonostante queste preoccupazioni la nostra visione del mercato indiano rimane ottimista in quanto quest’ultimo è essenzialmente volto a tendenze globali, con una maggiore esposizione in società IT orientate verso gli Stati Uniti e ad una crescita strutturale di lungo periodo.

Il presidente Joe Biden, durante il festeggiamento dei primi 100 giorni di presidenza, ha presentato il suo “American Families Plan”, il terzo piano di aiuti da 1800 miliardi di dollari che prevede misure mirate per le famiglie. Questo pacchetto di aiuti dovrebbe essere in parte finanziato da aumenti sulle tasse dei benestanti e aziende americane. Sempre in America la FED non ha toccato i tassi di riferimento ed a mantenuto invariato il ritmo di acquisto delle obbligazioni, non dando nessun segnale di cambiamento alla propria strategia. Anche in Europa, nulla di particolare da segnalare con la BCE che ha deciso di riconfermare l’orientamento molto accomodante della sua politica monetaria, confermando i tassi d’interessi.

Un altro evento da segnalare in questo mese è stato l’entrata in borsa di una delle più grandi piattaforme di scambio al mondo di criptovalute: Coinbase. Il prezzo di riferimento attribuito dal Nasdaq è stato di USD 250, portando così la società ad avere una valutazione complessiva a circa 65 miliardi di dollari. Il giorno del debutto in borsa il prezzo è salito fino a USD 381 (+52%) per azione, per poi ritracciare assestarsi attorno i USD 300 per azione. Si tratta dei una delle maggiori quotazioni per un’azienda statunitense e secondo molti esperti potrà diffondere maggiore trasparenza sul settore delle criptovalute.