I principali mercati azionari hanno chiuso il mese di agosto in rialzo, nonostante alcune notizie poco positive come i timori per la diffusione della variante Delta, il ritiro delle truppe in Afghanistan da parte degli Stati Uniti (con tutto quello che ha comportato) e l’uragano IDA che si è abbattuto sugli Stati Uniti.

In America l’indice SP500 ha chiuso il mese in salita di 3.09%, portando a 7 mesi di rialzi consecutivi, per una performance annua di ca. 20%. Bene anche Nasdaq ca. +3.94%, che fa registrare il terzo miglior aumento mensile dell’anno. Andamento positivo pure in Europa con l’indice EuroStoxx che fa segnare un +1.94% sul mese, con DAX che chiude a +1.70% e FTSI MIB a + 2.60%. Continua il rialzo anche della borsa Svizzera SMI con un aumento del 1.97%. Borse asiatiche in contrasto. La borsa di Hong Kong ha chiuso in ribasso del -1.36% così come quella cinese CSI 300 -2.60%, questo a causa delle restrizioni imposte dalle autorità a causa del ritorno dei contagi Covid-19 che ha colpito soprattutto il settore dei servizi così come pure la persistente incertezza politica. Meglio il Giappone con indice Nikkei che ha guadagnato +1.11%.

L’aumento dell’inflazione e le persistenti preoccupazioni sulla pandemia COVID-19 rimarranno probabilmente sotto i riflettori mentre continua la ripresa post-pandemia. Nelle settimane a venire, gli investitori monitoreranno l‘aumento dei casi di coronavirus e dei ricoveri a causa delle varianti. Questo potrebbe comportare un potenziale ostacolo per l‘azionario, in particolare se la spesa dei consumatori diminuirà o se verranno imposte nuove restrizioni che potrebbero pesare sulla ripresa economica.
Le principali banche centrali hanno indicato che non invertiranno, nel breve, la loro politica monetaria in risposta a un aumento temporaneo dei prezzi. La FED si vede sulla buona strada verso l’auspicata uscita dalla modalità di crisi della politica monetaria dopo la pandemia. Una tempistica per la riduzione degli acquisti di obbligazioni tuttavia non è stata indicata nell’ambito dell’ultima conferenza di Jackson Hole. In base ai verbali dell’ultima riunione della BCE si evince che anche quest’ultima vuole mantenere i tassi di riferimento al livello attuale o a un livello ancora più basso fino a quando non sarà visibile che l’inflazione sarà al 2% per un lungo periodo di tempo. Queste parole non sembrano indicare un’imminente inversione dei tassi. Questo ci porta a pensare che il trend rialzista dei mercati continuerà, con la possibilità di assistere ad un aumento della volatilità di breve termine.